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Calcio argentino: River Plate vs Gimnasia, 180 minuti per sognare

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(foto: la rete)

(foto: la rete)

Nel caso che tra due settimane il River Plate riesca a laurearsi campione d’Argentina dopo 6 anni di digiuno, una parte del merito sarà anche del giovane portiere Leandro Chichizola, classe 1990, subentrato in questo finale di stagione all’infortunato Marcelo Barovero e oggi eroe di quella che potrebbe essere la svolta del campionato del Millonario.

Al Monumental di Buenos Aires il River, in vantaggio per 3 a 2 sul Racing di Avellaneda, sta cercando di contenere la disperata rimonta degli ospiti, affamati di punti e contestati dal proprio pubblico. Alla doppietta del ritrovato “Torito” Cavenaghi e alla rete del colombiano Carbonero hanno risposto per l’Academia Diego Villar di testa e il “demonio” Gabriel Hauche.

Il cronometro segna 46 minuti del secondo tempo quando l’arbitro fischia una punizione per il Racing, al limite destro dell’area del River: Rodrigo De Paul crossa verso il palo più lontano e il centrocampista del Millonario Ariel Rojas anticipa di pugno lo stacco di Cahais. Rigore, espulsione e gelo sugli spalti.

La capolista Gimnasia ha pareggiato 0 a 0 in casa con il Lanùs, un incontro stregato, in cui la palla non ne ha voluto sapere di entrare: la vittoria significherebbe per il River aggancio e chance di giocarsi il tutto per tutto nelle ultime due giornate, consapevoli del fatto che il “Lupo”, non avendo mai vinto nulla di importante, potrebbe soffrire la tensione del momento e commettere un passo falso.

In uno di quegli attimi squisitamente argentini in cui il calcio si ferma per invocare i  fantasmi della letteratura sotto lo sguardo divertito di Soriano e Fontanarrosa, si materializza sul dischetto il mancino rigorista del Racing nonché portiere dell’Academia, Sebastian Saja detto “el chino”: portiere contro portiere, dagli undici metri e a tempo scaduto.

Saja calcia forte a destra e Leandro Chichizola si butta dalla stessa parte, boato del Monumental, risultato in salvo, triplo fischio e River in testa a pari punti col Gimnasia. «Sapevo che l’avrebbe parato, è un gran pararigori» commenterà il DT Ramòn Diaz, non senza una nota di orgoglio personale per aver creduto nel giovane e averlo schierato nonostante la completa guarigione del titolare Marcelo Barovero, che ora potrebbe dover seguire le ultime due giornate del Torneo Final dalla panchina.

E in effetti, dopo il penalty parato il 16 aprile a Guido Carrillo dell’Estudiantes e le successive provvidenziali prestazioni contro Velez Sarsfield, Olimpo e Racing, il giovane “Chichi”, come lo chiamano i compagni, la fiducia se l’è meritata. Pensare che prima di approdare alle giovanili del Millonario a soli 15 anni, aveva tentato la strada del basket nella natale San Justo, in provincia di Santa Fe, dove la squalifica biennale rimediata in seguito al pestaggio di un arbitro lo obbligò a ripiegare poi sul futbol.

Le ultime due giornate vedranno il River impegnato in casa del già retrocesso Argentinos Juniors, e di nuovo al Monumental con il Quilmes, che in lotta per rimanere nella massima serie riceve la prossima domenica proprio il Gimnasia. Ultima giornata del “Lupo” in casa con il Boca Juniors, vittorioso ieri per 3 a 1 con l’All Boys capitanato da Nico Cambiasso, fratello di Esteban, seconda condannata di quest’anno alla B Nacional.

Sempre in agguato, a due punti dalla vetta, il Godoy Cruz di Mendoza e l’Estudiantes di Juan Sebastìan Veròn, che domenica giocherà per l’ultima volta di fronte al suo pubblico, nello stadio Unico di La Plata: la Bruja ha dichiarato di voler continuare in ambito calcistico per lavorare con i giovani, scartando dunque l’ipotesi di vestire i panni di dirigente nel club che lo ha visto crescere e nel quale è tornato nel 2006 dopo l’esperienza europea.


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